^
Visualizzazione post con etichetta 1962. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta 1962. Mostra tutti i post

giovedì 9 agosto 2012

I tacchi.

Questo articolo mi piace molto perchè spiega l'esatto modo di utilizzare i tacchi e le sue varie altezze, solo che non riesco a scannerizzarlo molto bene verso il centro pagina, quindi qualcosa non si legge bene


sabato 4 agosto 2012

Lane nuove, lane usate.

Siccome non ho più molto tempo per scrivere a mano gli articoli dell'enciclopedia, ho deciso di provare a scannerizzarli. Ecco un nuovo articolo (cliccare sopra per leggere meglio)

martedì 24 luglio 2012

Educazione dei figli.

l'età, i compiti, i brutti voti, le ripetizioni

Se avete figli a scuola, vi troverete spesso di fronte a molti grandi e piccoli problemi: devo mandare mio figlio a scuola prima dell'età legale? Lo devo o no aiutare nello svolgimento dei compiti a casa? Come devo comportarmi quando prende un brutto voto? Gli devo far dare ripetizioni? Benché non ci siano regole precise e valide in tutti i casi, cerchiamo di rispondere a queste domande in modo da suggerirvi un giusto comportamento, almeno in linea generale. 

E' bene mandare un bambino a scuola prima dell'età legale?

No. Infatti può darsi che vostro figlio vi sembri molto intelligente e precoce e invece non lo sia affatto: può darsi che lo sia veramente a sei anni, ma che a sette o a otto non lo sia più, e sia costretto quindi a segnare il passo o a far troppa fatica per tenersi alla pari con gli altri. "Pazienza- potrà dire qualcuno- se non riuscirà, ripeterà l'anno." Ma ripetere l'anno non è mai un'esperienza piacevole: oltre ad una certa umiliazione dell'amor proprio, si perdono gli amici, si cambia insegnante e metodo d'insegnamento. Insomma è meglio di no. Se siete veramente convinti di avere un bambino molto "avanti", potete piuttosto integrare l'insegnamento scolastico con altre discipline (musica, lingue, sport, raccolte e letture varie) che nella scuola non vengono particolarmente curate. 

Lo devo aiutare nei compiti a casa?

Secondo i casi. Se avete un bambino autosufficiente, puntiglioso, ordinato, che sa organizzarsi da solo, guardatevi bene dall'intervenire: levate un inno di ringraziamento e tenetevi caro questo gioiello. Se, invece, avete un bambino svagato, o pasticcione, o svogliato, potrete aiutarlo molto efficacemente in questo modo:
- fissate un orario preciso per i compiti, allettando il ragazzo con un programma attraente da attuarsi solo quando avrà finito;
- dategli un luogo tutto per lui, una piccola scrivania o un tavolino con almeno un cassetto in cui possa riporre le sue cose;
- non stategli addosso durante tutto il tempo in cui svolge i compiti, ma controllate il suo lavoro alla fine; se è proprio un tipo particolarmente svagato, ditegli di farvi vedere il lavoro svolto ogni mezz'ora;
- non state nella sua stessa stanza, perché la tentazione di risolvergli le difficoltà è fortissima: dev'essere lui a superarle, non voi. Altra tentazione fortissima è quella dello scapaccione accompagnato dal grido di: "ignorante, lazzarone, possibile che tu non capisca proprio niente?". Meglio tenere le opportune distanze.
Ma soprattutto badate di non essere spinta ad aiutarlo solo da desiderio di procurargli successi scolastici; riuscirete certo in questo proposito, ma sono successi che si pagano cari; il bambino non impara a studiare e voi diverrete schiava dei suoi compiti.
Il vostro dovrà essere, dunque, un aiuto indiretto, fatto di buona organizzazione, ordine, collaborazione: limitatevi a guidarlo e non cercate mai di "sostituirvi a lui o all'insegnante".

Come devo comportarmi quando prende un brutto voto?

Prima di pensare a un possibile castigo, è meglio fare un passo indietro e chiedersi: perché ha preso questo brutto voto? Ha studiato e non ha capito, oppure non ha studiato, oppure ha studiato male? Naturalmente, i rimedi sono diversi a seconda delle diverse cause. Un brutto voto preso occasionalmente non dovrebbe dar luogo a nessuna reazione particolare (può capitare a tutti), ma se poi si ripete con frequenza, la cosa migliore è studiare insieme le cause del disastro, per correre ai giusti ripari. Il castigo , in genere, è già contenuto nel risultato negativo. Se volete aggiungerne un altro, per punire una particolare negligenza, non colpite il bambino nel suo amor proprio (le punizioni umilianti raggiungono spesso risultati opposti a quelli desiderati) e non toglietegli radicalmente ogni possibilità di svago. E' meglio dire, per esempio: "da oggi potrai giocare solo dalle cinque e mezzo in avanti, così avrai più tempo per rimediare", piuttosto che dire: "dato che sei un lazzarone e un ignorante, da oggi ti proibisco di perdere tempo a giocare". Queste posizioni draconiane sono impossibili a mantenersi: suonano solo come vaghe e imprecise minacce.

Sono necessarie le ripetizioni?

Le ripetizioni dovrebbero essere evitate, finché è possibile. Ecco in che modo:
- controllate che vostro figlio svolga ogni giorno il suo lavoro, dando un'occhiata al diario all'inizio del pomeriggio e un'occhiata al lavoro svolto alla sera;
- tenete un rapporto cordiale con gli insegnanti, in modo che possano avvertirvi quando qualcosa comincia a non funzionare;
- incoraggiate il bambino a chiedere liberamente all'insegnante spiegazioni sugli argomenti che non ha ben capito;
- provate a farlo studiare assieme ad un compagno più bravo (e che gli sia simpatico), in modo che gli serva da stimolo.
Quindi le ripetizioni dovrebbero considerarsi un rimedio d'eccezione a casi d'eccezione (un recupero dopo una malattia, una necessità determinata dall'assenza di un insegnante), non un provvedimento normale che aiuti il bambino per tutto l'anno scolastico; altrimenti verrà incoraggiata la sua pigrizia ed egli non imparerà mai a fare da sé.

domenica 1 luglio 2012

Consigli legali.

Come premesso qui, ed a gentile e pressante richiesta di molte nostalgiche come me, ho deciso di iniziare a condividere qualche pagina dell'Enciclopedia della Donna, articoli che, secondo me, posso riportare perchè non necessitano di immagini o sono "sempreverdi". I titoli che metterò in alto saranno quelli riguardanti la categoria in cui erano riportati i vari articoli, come ad esempio Il bacio, scritto sotto Consigli legali (ma nell'Enciclopedia della Fanciulla era come insegnamento a comportarsi bene) e come etichetta metterò 1962, l'anno di pubblicazione dell'enciclopedia. Come primo articolo ho scelto Il bacio perchè è il primo del primo volume: ho intenzione di seguire la cronologia. Inoltre spiega il perchè io  non riesca a sopportare certe effusioni fatte in pubblico dai giovani d'oggi, che, senza rispetto per gli altri e men che meno per se stessi, fanno l'amore persino in pubblico (sesso sfrenato in strada)!!!

IL BACIO

Gli innamorati, nonostante il parere degli interessati e quello di qualche autore di canzoni in voga, non vivono su una candida nuvoletta tutta appartata, al riparo dagli sguardi indiscreti, ma si trovano sempre sulla solida, vecchia Terra, in stretto contatto con gli altri.
Dal contrasto tra l'illusione degli innamorati, che credono di essere soli, e la... realtà degli altri, involontari testimoni dei "giurami che mi vuoi bene", nasce una serie di grattacapi per gli austeri tutori della Legge.
Quando è lecito il bacio dato in pubblico? E quando il bacio deve essere considerato come dato in pubblico?
La Magistratura, chiamata a rispondere a questi ed altri interrogativi del genere, non sempre è stata concorde, ma, in linea di massima, i rigori della Legge si sono concentrati su di un particolare tipo di bacio scambiato in pubblico. E' innegabile, difatti, che il bacio può essere la manifestazione, per nulla riprovevole, di affetto, di amicizia o di reverenza. Se invece diventa espressione di passionalità, il bacio, ovviamente, non è più lecito. S'intende che bisogna valutare anche le circostanze concrete nelle quali avviene il fatto: in certi casi si può escludere quel carattere di passionalità che si è detto. Così, si pensi ad un bacio scambiato alla stazione tra chi parte e chi resta: si tratta di una affettuosa forma di saluto, che del resto non si può prolungare molto, soprattutto se... non si vuol perdere il treno.
E' molto più arduo invece stabilire quando si debba ritenere che il bacio passionale (cioè quello che... dispiace alla Legge) è scambiato in pubblico. Il codice Penale parla di luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico; è ovvio perciò che certe effusioni sono proibite per la strada, in tram, nei giardini pubblici e naturalmente nei cinema e nei teatri. Ma attenzione: anche la propria casa diventa luogo esposto al pubblico, se... si lasciano le finestre aperte.
E il bacio scambiato in un'automobile privata, chiusa e in sosta? Non v'è dubbio che l'auto si deve considerare luogo privato, ma esposto al pubblico.
Talvolta la Magistratura ha deciso che non esiste reato se, per le circostanze di tempo e di luogo, non esiste la possibilità concreta di vedere dall'esterno ciò che accade nell'interno dell'auto: ad esempio, un'auto chiusa, in sosta di sera in luogo appartato e con i vetri appannati per le cattive condizioni del tempo.
Altre volte, invece, nonostante la presenza di tali circostanze, e quindi in palese contrasto con quanto detto prima, è arrivata una sonora condanna.
Come si vede, quindi, la condanna o l'assoluzione dipendono molto spesso dall'interpretazione che il giudice dà a ciò che dice la Legge.
In conclusione: per non correre brutti rischi niente baci nell'auto in sosta; e tanto meno nell'auto lanciata a cento chilometri all'ora.

Art. 527 Codice Penale.




Ecco, questo articolo è stato scritto in base a ciò che diceva la Legge, ma a me è stato insegnato come galateo, come rispetto verso gli altri e come pudore verso se stessi. Oggidì, purtroppo, è tutto lecito, i giovani dicono "Siamo nel 2012!" senza rendersi conto che, così facendo, stanno ritornando al medioevo, dove tutto era lecito e sporco!

martedì 19 giugno 2012

Nostalgia...

Ho passato quasi tutta la mia vita alla ricerca dell'Enciclopedia della Fanciulla, quella che leggevo con avidità a casa di mia cugina quando lei non c'era, o forse sarebbe meglio dire che andavo a casa sua quando sapevo che non c'era per poterla leggere in santa pace! Erano gli anni '70, avevo si e no 10 anni, quando la scoprii

 

Una meravigliosa enciclopedia piena zeppa di consigli per diventare una brava donnina di casa, aggraziata, educata, ordinata. Un'enciclopedia che parlava di igiene personale, cura del proprio corpo, educazione, rispetto verso i genitori, rapporto con gli altri, comportamento, pulizia della casa, giochi ed intrattenimenti con le amiche, scuola di cucito e di lavori a maglia, ecc...
Insomma, io mi sono formata lì. Da quando ho scoperto questa enciclopedia non ho fatto altro che desiderare una famiglia felice ed una casa tutta mia. E soprattutto un sacco di armadi! Infatti l'ordine è la mia mania, tutto deve avere una sua collocazione, e l'ho imparato lì.
Ho sbavato per averla per me, per farmela regalare. Ho chiesto a mia zia mille volte di darla a me, visto che a mia cugina non interessava. Ebbene, con il passare degli anni, le vite che prendono altri percorsi, la morte della zia ed altre vicissitudini, ho saputo che l'enciclopedia non c'era più. Forse data in dono ad un'altra cugina oppure buttata durante un trasloco. Fatto sta che sono anni che la cerco nei mercatini dell'usato o in Internet, ma senza successo.
Cosa mi è capitato domenica al mercatino dell'usato di Gradisca?
Vedo padre e figlio che stanno sistemando dei volumi in uno scatolone, mi avvicino e scopro... che si tratta dell'Enciclopedia della Donna! Mai saputo che esistesse, ma è molto simile all'altra. Quindi, sapendo che sono anni che cerco l'Enciclopedia della Fanciulla senza alcun risultato, vedendo l'ottimo stato in cui si trovano i venti volumi dell'Enciclopedia della Donna (che ho scoperto essere del '62), riuscendo a farmi fare uno sconticino da 60€ a 50 €, e rendendomi conto che ormai non sono più una "fanciulla", sono stata strafelice di portarmi a casa questa:


Ho finito di leggerla ieri, venti volumi in due pomeriggi! Ma sono entusiasta di dire che ha tutto ciò che mi serve, tutto ciò che ricordavo di aver letto nell'altra, solo dedicata ad una "ragazza più grande". Ed a parte la moda dell'epoca che, in fatto di arredamento, lasciava un pochino a desiderare, direi che per il resto è molto attuale, ci sono pure le ricette di cucina regionali, le malattie base dei bambini con sintomi e cure, ed i consigli alle neomamme

 
 
 

Ho deciso che, ogni tanto, farò qualche post copiando qualche pagina, per condividere con voi i vecchi consigli della nonna e sperando di non venire denunciata dall'editore, a cui direi, nel qual caso, "Signor mio, in tanti anni che cerco questa enciclopedia, avrebbe potuto stamparla e ristamparla mille volte, con grande successo, visto che ho scoperto di non esser la sola a desiderarla!".
Anzi, sarebbe proprio una buona idea, una nuova ristampa!