"Quella famosa notte andò come va per i quadri: stanno su per anni, e poi
senza che accada nulla, ma nulla dico, FRAN, giù, cadono. Stanno lì
attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, però loro a un certo punto
FRAN, cadono lo stesso. Nel più assoluto silenzio con tutto immobile
intorno, non una mosca che vola e loro FRAN! Non c’è una ragione, perché
proprio in quell’istante? Non si sa. FRAN! Cos’è che succede ad un
chiodo per farlo decidere che proprio non ne può più? C’ha un'anima
anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col
quadro, il chiodo? Erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le
sere da anni, poi hanno deciso un data, un ora, un minuto, un istante
preciso? O lo sapevano già dall’inizio, i due, era già tutto combinato!
“Guarda, io mollo tutto fra 7 anni”. “Per me va bene”. “Allora intesi,
per il 13 maggio”. “Ok”. “A mezzogiorno”. “Facciamo a mezzogiorno e tre
quarti”. “D’accordo, allora buonanotte”. Sette anni dopo, il 13 maggio, a
mezzogiorno e tre quarti… FRAN! È impossibile da capire, è una di
quelle cose che è meglio che non ci pensi, sennò esci matto. Quando cade
un quadro." Tratto da "La leggenda del pianista sull'Oceano".
Dopo 18 anni, mentre sto guardando un thriller, da sola, nel silenzio più assoluto FRAN, anzi no, più che FRAN è stato un gran casino che ha svegliato anche mio marito e che mi ha fermato il cuore per qualche lunghissimo istante! Poi il cuore ha ripreso a battere velocissimo! Il quadro con l'angelo è caduto giù, ha sbattuto contro le cose appese al muro, contro l'étagère in ferro all'angolo, sul bracciolo il legno della poltrona e si è fermato lì, risparmiando il vetro. Meno male! Ho su
bito pensato che sia morto qualcuno a me caro e che sia venuto ad avvisarmi! Infatti stamattina ho fatto una serie di telefonate ai parenti più stretti per tranquilizzarmi. Anche perchè non capisco com'è potuto accadere: di solito inserisco i chiodi in modo obliquo, così non possono uscire dal muro. Mah, mistero.
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